Pro Loco di Calliano Monferrato (AT)

La chiesa parrocchiale SS. Nome di Maria

 

La chiesa parrocchiale SS. Nome di Maria. E’ l’edificio storico più importante del paese. Nella parte più elevata del paese una prima chiesa venne fatta costruire dalla popolazione nel secolo XVI sui ruderi della cappella del castello. Parrocchiale dalla prima metà del secolo XVII, nei secoli è più volte passata dalla diocesi di Asti a quella di Casale, cui appartiene ancor’oggi.
L’edificio attuale è settecentesco, con facciata in mattoni a vista, dove sono ben riconoscibili le due fasi di costruzione per il diverso colore dei mattoni stessi .

 

La facciata, sulla base di un’idea del capomastro luganese Martino Donati, fu completata nel 1767 con la supervisione di Francesco Ottavio Magnocavalli (meglio conosciuto come il Magnocavallo). Nel 1804 furono acquistati gradinata e balaustra di marmo del soppresso convento di S. Bernardino di Asti, opera dello scalpellino Secondo Casella su disegno dell’ing. Giovanni Maria Molino (1772), e un altare dalla chiesa di San Martino di Asti (che però nella parrocchiale non risulta).

Nel presbiterio si trovano un antico Crocifisso ligneo e l’altar maggiore in marmi policromi, realizzato dal Pellagatta di Viggiù nel 1768 su disegno dell’architetto Bernardo Antonio Vittone.

Alla fine del secolo XIX risalgono la costruzione di due navate laterali (1880) e l’esecuzione degli affreschi sovrastanti il coro ligneo da parte di Andrea Marchisio (1891).

 

 


Sul fianco destro, vicino al tetto, è murata una lastra di arenaria proveniente dal distrutto castello, con una iscrizione, sormontata da uno stemma, mal leggibile.

Il campanile si innalza sul lato destro della chiesa.

 

Conserva all’interno due tele di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo – una Crocifissione ricca di pathos e la Madonna del Rosario con quindici tavolette lignee dei Misteri – ed una tela raffigurante Sant’ Antonio da Padova col Bambino, opera tarda (1665) di sua figlia Orsola Caccia

.

 

 

 

 

 

 

 

 

Una statua lignea  ricorda il passaggio di San Giovanni Bosco durante le passeggiate autunnali del 1862.

 

 

 

L’ organo antico era di Liborio Grisanti (1753-54), dopo un ampliamento del 1782 e vari restauri, nel 1913 fu inaugurato il nuovo organo di 992 canne ricostruito da Giuseppe Gandini, che conservò la splendida cassa del Bonzanigo.